martedì 23 giugno 2015

RACCONTO Edizione 2014

LA GNOCCA SALE AL POTERE

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(vedi racconto anni precedenti: 2013 - 2012 - 2011 - 2010 - 2009 - 2008 - 2007 - 2006 - 2005 - 2004 - 2003 - preistoria)

L’edizione della pioggia, ma anche dei nuovi padroni. Si volta pagina dopo la dinastia dei Ragazzi del Boh Basta (4 titoli in 5 anni): sul trono sale la Gnocca Fritta e Affettati, appena alla sua terza partecipazione, mai oltre i quarti di finale in precedenza. I nuovi re partono da outsider, guadagnano credito strada facendo (unici imbattuti già nelle eliminatorie) e dominano in lungo e in largo la fase finale, totalizzando addirittura un +92 nelle 3 partite a eliminazione diretta.
Uno strapotere a sorpresa nell’ambito di un’edizione numero 21 che si caratterizza, in realtà, per la grande incertezza, perché alle spalle del rullo-Gnocca i valori si rimescolano più volte, anche se va notato che, rispetto agli anni scorsi, le partite finite in volata risultano di meno.
Risultano molte di più, dicevamo, le serate di pioggia. L’estate dell’inaudito maltempo non risparmia il Memorial Mauri: addirittura 19 su 38 le partite disputate al coperto. E anche quando il cielo non versa acqua, raramente il clima è davvero estivo. Pazienza, si divertono e fanno divertire lo stesso i 180 giocatori (110 uomini e 70 donne), pur in calo rispetto ai 191 del 2013.
Altri numeri: battuti alcuni primati storici (punti realizzati di squadra in singola partita; punti donne individuale e di squadra in singola partita), tutti ad opera dell’inarrestabile Gnocca Fritta; punteggi delle partite ancora in lieve flessione (73,3 contro i 74,2 dell’edizione scorsa), ma va considerato che in questo 2014 le semifinali si disputano su 32 minuti anziché i 40 in vigore dal 2008. Questo perché la concomitanza con la finale dei Mondiali di calcio impedisce di chiudere il torneo di domenica; per la prima volta si giocano le finali al sabato, con conseguente spostamento delle semifinali al venerdì, quando è impossibile giocare sulla distanza lunga dei 40’.
Sul campo all’aperto, nelle poche serate risparmiate dalla pioggia, si sperimenta un nuovo poderoso riflettore che (oltre a costituire un mostruoso richiamo per insetti, anche se, stranamente, solo nella mezz’ora compresa tra le 22 e le 22.30 circa…) consente di mandare in pensione i due “lampioni” collocati a bordo campo, a modo loro romantici ma anche scomodi.
Altra novità da ricordare: per la prima volta si tiene un’esibizione di baskin su suolo binzaghese. Il baskin è una variante del basket, adattata per consentire a disabili e normodati di giocare insieme con eguale importanza per la squadra; partecipano inoltre sia uomini che donne, proprio come il Memorial Mauri, che nella serata del 6 luglio ospita l’esibizione tra Milano e Lentate, allenate dai fratelli Roberto e Laura Anzivino, già ben noti al torneo come giocatori. L’apprezzamento del pubblico è gratificante.
Stabili i dati sull’interesse intorno al torneo: il record di foglietti informativi viene nuovamente battuto (651 contro i 635 del 2013); lievissima flessione nelle visualizzazioni del blog ufficiale (15.165 nell’arco dei 23 giorni fra l’inizio del torneo e l’indomani della conclusione, contro le 15.972 dell’anno passato nel medesimo periodo). Inevitabilmente, il meteo infausto costa qualcosa in termini di affluenza di pubblico e di consumi alla cucina.
Ma nel complesso il torneo, nell’edizione in cui ricorrono 20 anni esatti dalla prima volta (1994-2014), non mostra i segni dell’età, anche perché continua il rinnovamento nel parco-giocatori, dove ormai i nati negli anni ’90 sono una parte consistente del “cast”, in alcune squadre addirittura la maggioranza (soprattutto fra le donne, dove il ricambio generazionale è maggiore e l’età media è più bassa), e soltanto 23 “figli degli anni ’70” rimangono in lizza (più i sempiterni Petridis, classe ’61, ed Elena Ceriani, ’63). Molto indicativa la notevole cifra di 53 giocatori nuovi, cioè esordienti al torneo.
Menzione infine per gli arbitraggi Uisp, che toccano l’undicesimo anno consecutivo di direzione.


Il baskin è stato tra le novità salienti di Binzago 2014.

MERCATO & ROSTER – Nel girone A, il primo importante cambiamento riguarda i tri-campioni in carica. Dopo una primavera in cui avevano ventilato il ritiro dal torneo, considerando chiuso il ciclo, tornano sulla decisione presentandosi però con un nuovo nome, Non Riusciamo a Stare Senza, a simboleggiare una discontinuità rispetto all’epopea d’oro dei Ragazzi del Boh Basta, della quale non vi sono più due capisaldi come Crisci e Munafò; ci sono però altri cardini come Mattia Casati (“mvp” uscente), Simone Casati, Saini, Radaelli. Tra le ragazze invece un infortunio toglie la grande protagonista delle ultime edizioni, Carolina Bossi; in compenso tornano la record-woman di presenze e tornei vinti, Claudia Biscari, e l’altra grande veterana Marta Ceppi. Interessante l’innesto di Marta Meroni, pivot del Geas (A2); confermata Brino.
I Pizza Express puntano a mantenersi nell’élite del torneo, magari riscattando la beffa dei quarti dello scorso anno proprio contro i campioni in carica. Fusella, Eleni e Leonardi sono la confermata ossatura maschile, cui s’aggiungono la forte ala Cappellari e la vivace guardia Digianvittorio. Molta gioventù fra le ragazze, con le ’97 Rossini e (nuovo acquisto) Roberta Castiglioni. Non ci sono più Federico e Vera Ponchiroli.
Ambizioni da outsider (ma si scoprirà presto che il mirino è puntato ben più in alto) per la Gnocca Fritta e Affettati, sorpresa dell’edizione precedente. L’asse lecchese si rinforza con il tiratore Negri che s’aggiunge allo “schiacciasassi” Andrea Bassani e al play Todeschini; tra le ragazze confermato il forte e affiatato trio De Cristofaro (miglior giocatrice 2013)-Silvia Bassani-Minervino, quest’ultima da metà torneo dopo il viaggio di nozze. Roster non lunghissimo, gerarchie da squadra di club (“titolari” e “riserve”), si rivelerà una macchina da guerra.
Provano a confermarsi competitivi – ma il girone è davvero tosto – i Black Sheep, profondamente rinnovati con 8 giocatori esordienti su 14; in particolare, tutto nuovo il quartetto femminile, con le sorelle Picco in evidenza (Carlotta, la più giovane, classe ’96, ha da poco vinto lo scudetto Under 19 col Geas). Tra gli uomini il più conosciuto tra gl’innesti è Petrosino, ex vivaio Olimpia Milano.
Nome nuovo per la squadra dei giovani di Binzago, da Sturmtruppen a Quelli Lì; e formazione ancora più “autarchica” nella parte maschile, rinunciando al veterano Montagna (unico a non giocare o aver giocato nella società di casa, la Pob, è il rientrante Carolo); per Barbisan e compagni 9 elementi su 12 sono nati negli anni ’90, comprese 4 delle ragazze, reparto che si rinforza con Chiara Pozzi da Costamasnaga (A3).

Sembra più livellato il girone B. Si può però scommettere, come sempre, sul Cachuccho dello Zio, seppur privo di Santroni, Simone Gatti e Mambretti rispetto al sontuoso roster del 2013; in compenso ritorna Bernardi e soprattutto c’è un telaio collaudatissimo con Albani, Bertolini, Padova (più Solaini in arrivo dai quarti di finale) e le ragazze (Valentina Gatti, Maria Locatelli), anche se si registra il forfait, dopo molti anni, di Selene Marulli. Interessante il neo-acquisto Franzoni (dalla B di Costa Volpino), ma il suo torneo durerà solo una partita.
Grandi ambizioni per i Fuskugnaskamukula, che dopo il “ritorno in auge” dell’edizione scorsa grazie alla fusione coi defunti VamPiri, alzano ancor di più il tiro con un possente “mercato” che fa vestire la loro maglia a Masha Maiorano, miglior marcatrice assoluta della storia del torneo, e anche a due uomini di spessore come Simone Colombo (lungo già visto al torneo con gli attuali Belli Freschi) e il saronnese Minoli. Con loro sempre Lanzani, Terreran, Valassina e l’inossidabile, anche se ormai in campo solo per alcuni “camei”, Umberto Galli.
Queste le due favorite; ma chi per il terzo posto? La tradizione regala un credito di fiducia ai Trolli, che però soffrono due addii pesanti come quelli di Chioda e Cappellotto, lasciando il solo Marco Perego superstite fra le colonne storiche degli anni gloriosi; e anche il centrone Bellotti non c’è più. Si prova a compensare con due giovani dalla Posal Sesto (Cantarin, Mangherini) a puntellare Ghirardi e De Andreis, ma l’organico è risicato anche nella parte femminile.
Restyling completo per gli Zero sul Pagellone: nuovi 6 uomini su 8 e tutte e 5 le ragazze. Nella parte maschile spicca il ritorno sulle scene binzaghesi di un grande personaggio come “Santo” Borghi; poi anche una serie di buoni giocatori di C-D (Speroni, Busana, Lomuscio, Alessandro Villa). E la pattuglia femminile è una delle migliori del torneo, con 5 giovani “prodotti” di Biassono, tra le quali Virginia Galbiati è reduce dalla finale scudetto disputata con la maglia di Ragusa.
E anche nei 9 Metri di Dimensione Artistica spira un vento di novità, anche se non così radicale visto che i “veteranissimi” milanesi Mariani, Ronzoni, Definti, Bassi ci sono ancora; inseriti però, forse in prospettiva futura, vari giovani oltre a un elemento di spessore come Michael Iacono. Tra le ragazze confermato il “totem” Antonella Contestabile, che viene raggiunta da Dunja Vujovic (già a Binzago con altre squadre) a formare una gran coppia di lunghe.

Non c’è posto per tutti nel girone C. Sono quattro, infatti, le squadre che partono con l’obiettivo fisso di passare il turno. I Belli Freschi, finalisti 2013 (col nome di Ciapalabala), meritano come sempre un posto fra le pretendenti al titolo: addio alla “bandiera” storica Gigi Beretta, ma arriva un potenziale “crac” come Niccolò Squarcina (presenze in serie A con Cantù nel suo curriculum; in realtà il suo impatto si rivelerà limitato) con altri due buoni giocatori dell’area canturina, Carpani e Pedalà; a guidare il gruppo sempre la leadership di Bergna e le folate realizzative di Ballarate. C’è però qualche difficoltà fra le ragazze, con le sole Valentina Gariboldi e Scudiero rimaste fra i nomi “di cartello”.
Gli Amici del Piazz, come sempre dedicati a Gabriele Piazzolla, confermano quasi tutto l’organico semifinalista nel 2013, ma all’ultim’ora subiscono la defezione pesante di Gugliotta, compensata però dall’innesto dell’atletico Galtarossa e dal ritorno del pinnacolo Davide Colombo (dopo la parentesi ai Grimy), anche se un roster con 3 centri di ruolo è poco adatto al basket “da campetto”, e la carta d’identità non giova ai pur venerabili Furlanetto, Radovanovic, Garavaglia, fratelli Tieghi. Molto più giovani le ragazze, con le confermate Tandoi, Dal Verme, Francione e il ritorno di Danese.
Il Montenegro Team, classica squadra in cui il collettivo dà un valore aggiunto rispetto alla teorica qualità dei singoli, punta sulla continuità dello storico asse maschile Flego-Buga-Guerra-Mauro Perego; tra le ragazze confermata la leadership di Alessandra Calastri, si rinuncia alle sue compagne del Sanga Milano che erano state innestate nel 2013, ma pur senza altri “grossi nomi” la pattuglia femminile si rivelerà funzionale.
Per i Grimy, in cerca della seconda qualificazione della loro storia, c’è il già menzionato addio di Colombo, ma è azzeccato l’innesto di Quartieri (già visto al torneo con altre squadre), che col confermato duo Aresi-Gabriele Villa garantisce un elevato potenziale offensivo. Stabile il gruppo femminile, col ritorno del pivot Sordelli e della giovanissima (’99) Mariani, anche se solo per qualche scampolo di partita prima di trasferirsi alle finali nazionali Under 15 dove, con Biassono, verrà inserita nel quintetto ideale.
Infine, sembrano poche le chances per i Cocci della Tazza, che dopo aver archiviato i propositi di ritiro dal torneo si presentano con un gruppo veterano, che se negli uomini appare più che discreto, con un mix di confermati, ritorni (Turconi) e novità (Lonati), anche se non c’è più il leader storico Malusardi, nelle donne appare in difficoltà perché solo 3 sono le giocatrici a disposizione, di cui la veteranissima Longoni diverrà indisponibile dopo 2 partite.

GNOCCA DELIZIOSA - La detronizzazione dei campioni in carica da parte dei futuri nuovi re avviene già in apertura del girone A, anche se ovviamente non è un verdetto definitivo. Vince e convince la Gnocca Fritta sui Non Riusciamo: non dilagando, ma in controllo fra i 7 e i 12 punti di margine dal 2° quarto in avanti; finale 72-66 con 29 di Andrea Bassani contro 16 di Simone Casati (da ricordare un suo “alley oop” per la schiacciata al volo di Saini).
Vittoria che sembra “di routine” per i Pizza Express sui Quelli Lì, ma che alla fine si rivelerà determinante. Il nuovo acquisto Cappellari (27) trascina i Pizza in una partita senza storia (74-60, ma anche +22 in precedenza).
I Non Riusciamo riscattano la sconfitta all’esordio dominando alla distanza i Black Sheep: 58-83, scarto che matura in gran parte nella ripresa, con grande distribuzione di punti per i campioni in carica; buon debutto della nuova pattuglia femminile dei Black.
Si tengono in corsa Quelli Lì, travolgendo a loro volta i Black Sheep con un devastante ultimo quarto (parziale di 9-33) dopo 3 periodi equilibrati. Record-carriera a Binzago per Barbisan (32), non bastano i 42 punti delle ragazze per le “pecore nere”, che soccombono 63-91.
Seconda tappa della scalata della Gnocca: abbattuti i Pizza Express, l’altra “big” designata del girone. Come nel precedente scontro con i Non Riusciamo, si gioca in palestra e la Gnocca, preso il comando all’inizio, lo mantiene con autorità, nonostante i Pizza si riavvicinino più volte. Finale 80-71 con 19 punti di Negri e Todeschini contro 19 di Digianvittorio (assente Fusella).
Non Riusciamo e Pizza Express si sfidano per rilanciarsi, e sono i campioni uscenti a centrare l’obiettivo (75-66), ribaltando il -8 d’inizio 3° quarto grazie a un giro di vite difensivo nella ripresa, e a una miglior distribuzione dei punti (in 9 ne segnano almeno 5), mentre i Pizza ne hanno 23 da Cappellari. Applausi per la presenza n° 60, record assoluto, di Claudia Biscari.
Strada in discesa per la Gnocca Fritta, che liquida i Black Sheep in 2 quarti (+24) con uno scatenato Negri (22), prima che le “pecore nere” (eliminate con questo risultato) reagiscano d’orgoglio riducendo il passivo nel finale, con le solite ragazze in evidenza: 63-73.
Salta il banco con la più grossa sorpresa di questa edizione: i Quelli Lì esaltano il pubblico di casa rimontando dal -20 d’inizio ripresa coi Non Riusciamo che schiacciano a ripetizione con Saini (16); dopo l’aggancio a 2’ dalla fine risolvono in volata una tripla di Carolo (21) e un arresto-e-tiro di Linda Curti; una tripla di Colombo da metà campo fissa allo scadere un 69-74 che senza mettere a rischio i campioni (la differenza-canestri favorevole garantisce di passare almeno come miglior terza) regala ai Quelli la clamorosa opportunità di vincere il girone…
Opportunità che sembra ghiotta quando, sabato 5 luglio, la Gnocca si presenta senza il trio lecchese Negri-Todeschini-Bassani (impegnati in un torneo del circuito 3 vs 3 di cui si laureeranno quest’estate campioni nazionali e vestiranno la maglia dell’Italia; bel traguardo ma certo inferiore all’alloro binzaghese…). Ma a far la parte degli assenti, oltre a quella di se stessa, provvede un’incredibile Giulia De Cristofaro, che frantuma il record femminile di punti in una partita (39 di Jessica Genta), insaccandone 49 con martellante costanza nell’arco della gara. Trema addirittura il primato assoluto, i 52 di Gigi Beretta datati 6 anni fa, peraltro con l’ausilio di un supplementare. Battuto, invece, il primato di punti complessivi in una partita per le ragazze di una squadra: 63, contro i 62 dei Pizza Express nel 2008. Bravi anche i compagni di De Cristofaro a supportarla e a difendere forte, mentre i Quelli Lì, molto contratti nonostante il supporto di un focoso pubblico, sprofondano a -19 nel 2° quarto prima di svegliarsi. Con una faticosa rimonta, spinta da Barbisan (31 punti), arrivano ad avere la palla del pareggio a 5’ dalla fine; ma super-De Cristofaro, con l’aiuto di Silvia Bassani, li ricaccia indietro definitivamente (86-77). La Gnocca sigilla il primato, i Quelli sono appesi a un “harakiri” dei Pizza Express.
I quali però non sprecano l’ “assist” e demolendo in progressione i Black Sheep (69-109, con 26 di Fusella e 25 di Cappellari) firmano la loro decima qualificazione consecutiva, piazzandosi secondi per classifica avulsa coi Non Riusciamo (terzi) e i Quelli (quarti e fuori), anche se per la prima volta dal 2007 non vincono il girone.

Giulia De Cristofaro festeggia il suo storico record di 49 punti.


CACHUCCHO MACINA - Il girone B inizia con una sorpresa. A un Cachuccho decimato dalle assenze non bastano i 33 punti della “new entry” Franzoni per battere un concreto Pagellone, trascinato dall’ex di turno Borghi (23), che da metà campo allo scadere fissa il 66-73 per i suoi. Sembra buttare male per il Cachuccho, visto che nei giorni seguenti, giocando altrove, s’infortuna Franzoni, out per il resto del torneo.
Roboante dominio dei Fuskugnaskamukula sui Trolli in una “classicissima” che evidenzia l’opposta parabola dei due storici teams: i Fusku confermano le loro ambizioni con i nuovi acquisti (Simone Colombo top scorer con 18), i Trolli appaiono in difficoltà d’organico. Non basta il sempiterno Marco Perego (19) a evitare la disfatta: 77-42, già +39 dopo 3 quarti.
I Fusku fanno grande impressione anche nel successivo match coi 9 Metri, “seppelliti” fin dall’inizio, per un roboante 108-64 conclusivo (22 per Masha Maiorano nel duello di spessore con Contestabile e Vujovic).
Nel duello tra le sconfitte del primo turno, è il Cachuccho a ripartire, tornando a ranghi più nutriti con l’arrivo di Bernardi, Albani e Bertolini. A loro volta i Trolli sono più consistenti che all’esordio, ma nella ripresa rimangono sempre indietro, anche se il -10 finale è il massimo scarto (66-56, Albani 16 punti contro i 20 di Perego).
Mentre parte del pubblico si sposta dalla palestra al bar dell’oratorio per seguire le ultime fasi di Milano-Siena, gara-7 di finale scudetto, i Fuskugnaskamukula timbrano la loro terza roboante vittoria (+101 la loro differenza canestri aggiornata), schiantando 81-59 il Pagellone, frenato anche dalla rapida espulsione di Borghi. Masha Maiorano domina il duello “targato A1” con Virginia Galbiati (18 punti a 6), Lanzani ne firma 26.
Nell’ennesima partita in palestra, il Cachuccho (Albani e Bertolini 19) regola i 9 Metri (Jacono 22), combattivi ma mai davanti anche se nell’ultimo quarto si riavvicinano a -3; finisce 74-68.
Sfida determinante per il passaggio del turno: il Pagellone supera in rimonta i Trolli e li condanna all’eliminazione. Trolli anche a +11 sul finire del 3° quarto, ma l’ultimo periodo è tutto di Virginia Galbiati (con 16 dei suoi 24 punti di serata) e dopo il sorpasso a 4’ dalla fine il Pagellone regge in volata (71-75; non bastano 15 di Cantarin).
Di nuovo palestra e di nuovo Trolli impegnati, stavolta con una vittoria “della bandiera” dopo un bel confronto coi 9 Metri, i quali toccano il +11 in avvio di ripresa prima di un “parzialone” da 21-5 per gli antichi campioni 2006 e 2008: 77-66. Così anche i 9 Metri sono eliminati.
Dalla sfida per evitare l’ultimo posto a quella che assegna il primato: e il Cachuccho lo strappa ai Fuskugnaska che, con troppe assenze pesanti, sono lontani parenti dello schiacciasassi delle prime 3 partite, e finiscono a loro volta dominati (77-56; già +22 all’intervallo) da Albani (21), Bertolini (17) e compagni, in decisa crescita.
Un suggello finale della pioggia, dopo l’esibizione di baskin, spedisce al chiuso anche l’ultimo match delle eliminatorie, tra Pagellone e 9 Metri, che dopo un piacevole testa a testa s’impongono 78-81 (Mariani 22, Ronzoni 19) evitando di chiudere “in bianco” quest’edizione. Ma a festeggiare di più è il Pagellone, cui bastava non perdere con uno scarto oceanico per conquistare la sua prima qualificazione a Binzago.

SEMPRE BELLI - Il girone C parte con una vittoria già importante per il Montenegro, in un potenziale scontro diretto per passare il turno, con i Grimy (partita inaugurale del torneo). Un grande Flego (34 punti) e una panchina più lunga piegano nel finale la resistenza del trio Villa-Aresi-Quartieri che totalizza 60 punti (punteggio 86-76).
Due sere dopo, ancora i Montenegro in campo e ancora una vittoria, doppiamente importante perché sono gli Amici del Piazz a venire abbattuti, per giunta con uno scarto di quelli che pesano in chiave-qualificazione: 47-68. Scatenata Alessandra Calastri (19), nessuno in doppia cifra per dei Piazz che dopo aver segnato 17 punti nei primi 6’ ne fanno appena 30 nei restanti 26’.
Sempre in palestra, causa pioggia, i Belli Freschi esordiscono con una vittoria “risicata” sui Cocci della Tazza, in una partita che stenta a decollare, anche se i Belli non rischiano più di tanto (58-51 con 23 di Ballarate).
Sfida già quasi senza appello tra Amici del Piazz e Grimy, sconfitte al primo turno: sono i Piazz a rilanciarsi, in una partita equilibrata ma che, nella ripresa, è sempre condotta dal positivo Galtarossa (24) e compagni, nonostante i 30 punti di Villa (90-83).
Terzo sigillo per il Montenegro (Flego e Alessandra Calastri 17), già quindi qualificato ai quarti: contro la Tazza (P. Brambilla 25) è divertente lo scambio di parziali e controparziali per tutto il 1° tempo, ma nella ripresa il Montenegro mantiene un ritmo alto che i rimaneggiati avversari non riescono più a reggere; finale 73-83.
Colpo a sorpresa (sempre al chiuso…) per i Grimy sui Belli Freschi, rianimando le speranze di qualificazione: gran finale per Quartieri (25) e compagni che, dopo aver rimontato un -13 iniziale propiziato da Squarcina (18), si vedono rispedire a -11 nel 3° quarto, ma reagiscono con una serie di folate offensive nell’ultimo (72-83).
Si “riemerge” all’aperto con gli Amici del Piazz che colgono una vittoria indispensabile, ma non ancora sufficiente, per la corsa-qualificazione, dalla quale la Tazza è eliminata con la terza sconfitta in fotocopia, cioè un’orgogliosa resistenza prima di un calo dovuto all’organico risicato: 69-58 con 20 punti di Galtarossa contro 21 di Turconi.
Riscatto sonante per i Belli Freschi, che impongono il primo k.o. al Montenegro, penalizzato dall’assenza di Flego: testa a testa per 3 quarti, poi i Belli innestano il turbo con Ballarate (22) e Bergna (15), con un parziale di 26-12 per un rotondo 83-68 che però non li qualifica ancora, rimandando il verdetto alla sfida coi Piazz.
Dopo la prima serata di pausa, nuovi scrosci di pioggia, mentre i Grimy grandinano sui Cocci della Tazza (96-63) cercando orgogliosamente la miglior differenza-canestri possibile per tener vive flebili speranze di qualificazione (31 per Villa contro 21 di Lonati).
Sabato incandescente con la sfida nobile tra Belli Freschi e Amici del Piazz: non c’è posto per tutte e due nei quarti, chi perde è fuori. La prima metà è in equilibrio (36-33), nella ripresa la superiorità di ritmo ed energia dei Belli (Ballarate 27, Pedalà 26, Valentina Gariboldi 16) si fa schiacciante, e l’ultimo quarto diventa addirittura un massacro (100-62), complice l’espulsione di Garavaglia e Radovanovic per i Piazz, che per la prima volta in 9 partecipazioni non passano le eliminatorie (sono terzi ma con una differenza-canestri troppo negativa). I Belli invece conquistano il primato, eliminando indirettamente i Grimy che scivolano al 4° posto.

FUORI I CAMPIONI – La zumba dei quarti di finale si apre martedì 8 luglio, manco a dirlo con uno spruzzo di pioggia che costringe tutti nuovamente al chiuso dopo pochi minuti di gioco della rivincita della finale 2013. Partita che tutto sommato scivola senza troppi sussulti verso una vittoria dei Belli Freschi. L’assenza di Saini per i Non Riusciamo pesa più di quella di Squarcina sull’altro fronte; ci provano comunque Simone Casati (18) e soci, ma a parte un mini-vantaggio nel 2° quarto riescono solo a stare a ruota, con un distacco “a elastico” tra i 2 e i 12 punti. Nel finale i Non Riusciamo smarriscono la via del canestro e i Belli chiudono con due entrate in rovesciata per Ballarate (27) e Pedalà (13), anche stavolta i migliori marcatori; 72-60 il punteggio che segna un momento storico per il torneo con l’abdicazione dei tri-campioni in carica. Tra le ragazze duello lievemente a favore per i Belli, senza squilli su ambo i fronti (20 punti a 15). Per i vincitori è la settima semifinale nelle ultime 10 edizioni, straordinaria continuità.

GNOCCA DA RECORD – Storico, in maniera diversa, anche il successivo quarto, tra Gnocca Fritta e Pagellone. Chi vince si guadagnerà per la prima volta il palcoscenico delle semifinali. E si capisce ben presto a chi toccherà l’onore: un Pagellone rimaneggiato (e per giunta privato di Marina Fumagalli per rapida espulsione) non può tenere testa a una Gnocca più che mai in versione-macchina da guerra. C’è spazio per ammirare il duello femminile tra Giulia De Cristofaro e Virginia Galbiati nel 1° quarto (14 punti contro 16 in quella sola frazione), poi la musica la suona e la canta solo la Gnocca, volando via sul +17 all’intervallo, addirittura +39 a fine 3° periodo e +48 alla fine. Proprio nell’ultimo minuto una schiacciata in contropiede di Negri fa toccare alla Gnocca una quota 121 che cancella un record “leggendario” del torneo, i 119 realizzati dagli Amici del Poeta (attuali Belli Freschi) nella semifinale del 2005. Ben 44 per il solito “cannibale” Andrea Bassani, 27 per De Cristofaro, 24 per Negri. Il Pagellone si ferma a 73 (top Galbiati con 22, Lomuscio 18, Borghi 15), incassando un passivo ingeneroso, che però non cancella la dignitosa edizione disputata.

CACHUCCHO DA BATTAGLIA –
L’indomani, 9 luglio (tornati all’aperto, per fortuna in via definitiva...), sono invece due partite all’ultimo respiro. “Classicissima” tra Cachuccho dello Zio e Pizza Express, perenni abbonate alle fasi finali. I Pizza giocano meglio nella prima metà, comandando stabilmente tra i 5 e i 10 punti di scarto, col solito Fusella ma anche una bella prova delle giovani ragazze (Rossini, Chinese, Castiglioni). Il Cachuccho fa valere esperienza e maggior rodaggio di squadra risalendo senza fretta, poco per volta, alzando l’intensità difensiva. Le incursioni di Bernardi e Solaini propiziano il pareggio nel 3° quarto; da lì in poi è un lungo testa-a-testa, con ogni canestro che va sudato tra contatti duri e anche astuzie come quella di Solaini che “lucra” uno sfondamento a metà campo da Eleni, svolta psicologica della partita. Anche se a 3’ dalla fine i Pizza ci provano ancora sul +4. Nel finale, però, dal 59-59, decidono due liberi di Bernardi perché i Pizza sbagliano due volte dall’arco, ancora Bernardi fa il +3 dalla lunetta, Fusella sfiora il “miracolo” da metà campo ma tabellone e ferro lo beffano: 62-59 Cachuccho, che bissa la semifinale dello scorso anno mentre i Pizza escono per la seconda volta di fila nei quarti. Per i vincitori, Albani 16, Bernardi 15; per gli sconfitti Fusella 17, Digianvittorio 13.

MONTENEGRO DA BRIVIDI – Ma la partita più memorabile (non solo dei quarti di finale ma dell’edizione intera) è quella tra Montenegro e Fuskugnaskamukula. Entrambe cercano il ritorno in semifinale dopo un cospicuo numero di anni (rispettivamente 5 e 8). Inizia meglio il Monte, ma negli ultimi 5’ del 2° quarto si scatenano i Fusku, con un parziale di 23-5, vera folata offensiva, che vale il 45-31 all’intervallo. Cruciale l’energia con cui il Monte torna in campo dopo la pausa, riaprendo la partita nel giro di 3’ con le triple di Perego e una serie di entrate. I Fusku respingono la rimonta fino all’aggancio a 3’ dal termine. Poi gran volata, tanti errori ma anche 3 liberi di Maiorano e Lanzani per il +3 Fusku, un gioco da 3 punti di Guerra che pareggia (71-71), l’entrata di Minoli che potrebbe valere la vittoria per i Fusku, ma inattesa e formidabile arriva la “magia” di Beatrice Pentrella che, su azione convulsa, s’inventa un arresto-e-tiro dalla media, sulla sirena, per il 73-73. Nell’overtime si segna col contagocce: 4 punti bastano al Monte perché i Fusku ne fanno solo 2, fallendo con Lanzani la tripla della vittoria sulla sirena (75-77). Premio al grande collettivo del Monte, per i Fusku è un’occasione sprecata dopo un grande inizio di torneo. Perego 15, Buga 13 per i vittoriosi; Maiorano 18, Lanzani 17 per gli sconfitti.

CACHUCCHO, CHE SAPORE – Da una classica all’altra, il Cacchuccho stende un’altra rivale storica, forse la più sentita di tutte, i Belli Freschi che partivano coi favori del pronostico nella prima semifinale, venerdì 11 luglio. Equilibrio totale nella prima metà, con ottime prove delle ragazze su entrambi i fronti. Il Cachuccho si guadagna valanghe di tiri liberi, i Belli sono più precisi dal campo, anche se pagano i problemi di falli di Ballarate, molto meno incisivo del solito. All’intervallo è +1 Cachuccho (37-38) dopo una serie di sorpassi.
Terzo quarto cruciale: sale di livello il Cachuccho, magistralmente guidato da Solaini, lavorando forte in difesa e a rimbalzo in attacco. Un primo allungo a +9 è annullato dall’unico “flash” di Squarcina e Carpani, ma il Cachuccho rilancia un +8 con Bertolini. A inizio ultimo periodo, le basse percentuali affossano i Belli, che il Cachuccho, con tremenda efficacia, punisce con la fuga definitiva a +13. Il finale è 71-83. Solaini chiude con 22, Bertolini con 18, Valentina Gatti con 13 e Giulia Zanotti con 11. Per i Belli, la difficoltà a trovare un realizzatore in serata spicca nei non esaltanti bottini dei top scorers di serata: Bergna 15, Ballarate e Valentina Gariboldi 11. Il Cachuccho torna dunque in finale dopo 3 anni.

NON CE N’È CON LA GNOCCA – A senso unico il duello fra squadre alla ricerca della loro prima finale binzaghese. La Gnocca Fritta si conferma in stato di grazia, comandando dall’inizio alla fine pur con una flessione nel 2° quarto (solo 10 punti segnati); il Montenegro, reduce dall’esaltante vittoria nei quarti, fa il possibile ma non va oltre il -1 prima del -5 all’intervallo. Tra i fattori della partita, la prevalenza delle ragazze della Gnocca (27-12 il conto dei punti), che imbrigliano Alessandra Calastri, per la prima volta sotto la doppia cifra in quest’edizione. Nel 3° periodo si spacca la gara con l’attacco della Gnocca che torna una macchina inarrestabile (altissime le percentuali da 2, mentre il Monte non trova alternative alle triple), con un parziale di 30-19 per un +16 alla penultima sirena dal sapore di verdetto anticipato. L’ultimo quarto è infatti una passerella per la Gnocca, che chiude 89-67 per la sua prima finalissima binzaghese. Andrea Bassani 24, Todeschini 21 per i vincitori; Perego 16, Flego 11 per i battuti.

CONTORNI FINALI – Serata conclusiva, come detto per la prima volta di sabato. Il tempo minaccia pioggia per tutto il giorno e anche durante il programma della “big night” del Memorial Mauri; ma poi si limita a far transitare banchi di nuvole che abbaiano ma non mordono, spinti da un vento freddo che abbassa la temperatura a una quota sempre più preoccupante col passare dei minuti. Il pubblico è comunque numeroso, ma chi ha dimenticato il maglioncino termina battendo i denti.
Poco male, c’è modo di divertirsi lo stesso. Consueta “galoppata” nella finale 3° posto, con sorrisi, animi distesi e tanti canestri (si passa, solo per oggi, alla durata di 40 minuti). I Belli Freschi regolano 103-95 il Montenegro; Ballarate con 32 punti prova a tener vive le speranze di bissare il titolo di capocannoniere; 25 per un’ottima Gariboldi che stabilisce inoltre un formidabile record di presenze consecutive al torneo (cioè senza mai saltare una partita), con 50 tonde. Per il Monte, 30 punti di Flego e 20 di Calastri.
Nel secondo “antipasto” di serata, Davide Petrosino (Black Sheep) si aggiudica la finale del tiro da 3 punti battendo Mauro Perego (Montenegro) dopo il turno di spareggio, necessario per la parità fra i due nel “round” decisivo.

GNOCCA IN PARADISO – Ed ecco la finalissima, con l’attesa per capire se la Gnocca Fritta saprà mantenere la brillantezza mostrata sinora o se il Cachuccho riuscirà a far da “kryptonite” replicando la sapiente condotta di gara valsa l’impresa coi Belli Freschi. Primo quarto ad alta esplosività offensiva: 27-31 per la Gnocca; gran duello sotto canestro tra Albani e Andrea Bassani. Nel 2° quarto il Cachuccho recrimina su qualche tiro libero sbagliato di troppo, ma la Gnocca non ne approfitta se non per un +6 (solo 13-15 il parziale).
Come in semifinale, è il 3° periodo il momento in cui la Gnocca affonda i colpi. Andrea Bassani diventa un’iradiddio (cioè, ancora più del solito), Negri e Giulia De Cristofaro lo supportano con puntuali stoccate. Il Cachuccho invece non ha lo smalto del giorno prima, comprese le ragazze che sono anche poco coinvolte. Il +14, sul 58-72, è un margine confortante per la Gnocca a fine frazione.
Nell’ultimo quarto, il freddo si fa pungente ed è difficile giocare, per tutti tranne che per Andrea Bassani, che segna gli ultimi 15 punti dei suoi, arrivando a 32 nella ripresa. Imperversa anche Todeschini che serve assist al suo lungo dopo aver aperto i fuochi d’artificio con una tripla. Maramaldeggiano su un Cachuccho che ha già alzato bandiera bianca. Termina 74-96, con due record sfiorati per una finale: massimo scarto (resta +24) e più punti di un singolo (Bassani si ferma a 42 contro i 43 di Vendramini nel 2008).
Affermazione nitida, addirittura schiacciante per la Gnocca Fritta, che si prende di forza il trono binzaghese, facendo pensare a una nuova dinastia in arrivo, vista la giovane età media della squadra. Il Memorial Mauri volta pagina ed entra nel futuro.

PREMI & ONORI – I premi “major” vanno ad Angelo Albani (miglior giocatore), Alessandra Calastri (giocatrice), Andrea Bassani (marcatore, sorpassato “in tromba” Ballarate coi 42 punti della finale) e Giulia De Cristofaro (marcatrice). Quest’ultima diventa la terza giocatrice della storia del torneo a realizzare un “grande slam”, cioè a vincere in carriera il torneo con la squadra, il titolo di “mvp” e quello di top scorer; prima di lei solo Marta Ceppi e Masha Maiorano.
Gli altri premi vanno ai 9 Metri (fair play), Black Sheep (per la nona volta sono la squadra a più alta percentuale di punti-donne sul loro totale), Camilla Mariani (partecipante più giovane, come nel 2012) e alla coppia Umberto Galli-Tiziana Cattaneo, premio alla carriera per il record di 20 edizioni disputate.
Le statistiche consegnano alla Gnocca Fritta anche la palma di miglior attacco (88,1 di media) e della miglior differenza canestri (+18,0 di media), ai Fuskugnaska quella di miglior difesa (63,8).

Il tabellino della finale
IL CACHUCCHO DELLO ZIO - GNOCCA FRITTA E AFFETTATI 74-96 (27-31, 40-46, 58-72)
CACHUCCHO: Paolo Bernardi 13, Elena Lissana, Giulia Zanotti 3, Maria Locatelli 1, Nicola Vitale ne, Erik Bertolini 5, Lalla Guidi 3, Valentina Gatti 2, Angelo Albani 22, Alessandro Padova 5, Andrea Solaini 20.
GNOCCA: Andrea Marchetti 2, Giulia Minervino 2, Giulia Codispoti 2, Silvia Bassani 3, Giulia De Cristofaro 14, Andrea Pedrazzini, Andrea Negri 15, Andrea Bassani 42, Davide Todeschini 16, Alessio Nafi, Maurizio Marocco ne.

La dinastia della Gnocca, atto primo.


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